Ha fatto e sta facendo discutere il progetto voluto dall’assessorato dei Beni Culturali e realizzato dal direttore del Parco archeologico e paesaggistico di Siracusa, Carmelo Bennardo, che prevede la realizzazione di un teatro provvisorio all’aperto nel piazzale dell’“Ara di Ierone II”, nell’area archeologica della Neapolis, per ospitare gli eventi di musica leggera della prossima stagione estiva.
Bisogna riconoscere che i siracusani siamo davvero un pò strani. Laddove abbiamo già un teatro, spendiamo soldi per costruirne un altro. Provvisorio. E dove? Sempre in un area archeologica, in cui i limiti dovuti allo stato dei luoghi non sono certo meno stringenti.
Ebbene, se qualcuno ha pensato di valorizzare quell’area (si parla dell’altare votivo tra i più grandi al mondo, se non il più grande), riteniamo che ha scelto il modo sbagliato per farlo. Quel sito è già indissolubilmente caratteristico e suggestivo di suo.
E poi perché spendere tutti questi soldi se poi, con soli 4.000 posti a sedere, non si potrà comunque ospitare eventi di un certo richiamo? Non era forse il caso di investire tali risorse per rendere il Teatro Greco ancora più idoneo alla realizzazione di concerti che rilancino la location a livello nazionale ed internazionale?
La sensazione è sempre la stessa. Nessuno dice che non ci si provi, o che non si voglia far nulla in questa città. Ma proprio sembra che non si voglia fare quel salto di qualità che una città con il potenziale proprio del capoluogo aretuseo meriterebbe a pieno titolo.
E Taormina se la ride..