L’incontro di martedì 21 Maggio dal titolo “La locazione breve in forma non imprenditoriale” presso l’Urban Center di via Nino Bixio 1, ha visto la partecipazione di oltre 250 persone. Il numeroso pubblico riempiva quindi tutta la sala, a testimonianza del fatto che a Siracusa gli “operatori” nel settore turistico della ricezione autonoma, sono tantissimi. Un trend verso cui la nostra città viaggia e si proietta in maniera strutturale sia da un punto di vista economico che sociale, come lo stesso Assessore alle Attività Produttive Fabio Moschella ha confermato nel corso della sua presentazione. All’incontro hanno partecipato anche Massimo Conigliaro, Presidente dell’Ordine dei Commercialisti, Ivan Minioto, Architetto ed esperto ricettività diffusa, Mariagrazia Fangano, dottore commercialista, Giovanni Parisi, responsabile SUAP, e Vincenzo Migliore, dirigente Attività Produttive.
Durante il dibattito sono stati affrontati i vari aspetti che ruotano attorno al modello della locazione breve, un contratto in forma scritta, non registrato, che consente di ospitare in un appartamento uno o più ospiti, per un totale di massimo 30 giorni durante l’arco di un anno.
Un modello che nella nostra città si calcola possa interessare «un migliaio di esperienze» e dunque le tasche di molti siracusani.
Si è discusso sul decreto legislativo n. 50/2017 (convertito con legge 96/2017), sull’accessibilità a tutte le informazioni che il cittadino ha a disposizione sia presso gli uffici del comune che sul sito ufficiale, sulla segnalazione degli ospiti al portale della Polizia, su come promuovere la propria attività turistica, sui vari regimi fiscali ordinari o separati da poter adottare in base alla propria convenienza sulla base del proprio reddito. Certo è che uno schermo su cui proiettare dati e slide sarebbe risultato ben più proficuo alla comprensione di chi si è dovuto barcamenare fra i numerosi e differenti aspetti proposti dalle argomentazioni dai vari oratori.
Si è discusso anche sulla necessità di costruire un modello di riferimento per tutti i siracusani che tendono con questa opportunità ad integrare le entrate nel proprio bilancio, un modello capace di far sì che la città possa al contempo rispondere, sulla base della collaborazione di tutti, amministrazione, cittadini, operatori e turisti, a un cambiamento efficace ed intelligente sotto molti profili, non ultimi ad esempio quello dei trasporti o della raccolta differenziata.
Dal dibattito, oltre agli aspetti tecnici che hanno interessano innanzitutto chi ha da immettere (o lo ha già fatto) nel mercato il proprio immobile, sono emersi a nostro avviso due dati. Il primo è che l’amministrazione comunale proietta Siracusa verso l’approvazione nel 2020 di una tassa di soggiorno anche per questo genere di ricettività (cosa che non è in vigore per tutto il 2019): una imposta di 1 euro (al turista) che a giudicare dai tantissimi immobili a disposizione dei turisti incrementerebbe le casse che il comune utilizzerebbe per migliorare la propria offerta turistica, dunque a vantaggio di tutta la città.
Un altro dato che però ci sembra evidente è il fatto che a Siracusa, nonostante l’incremento dell’offerta turistica in termini di posti letto per mano dei suoi autonomi ricettori, non vi sia contemporaneamente un equilibrato aumento della domanda turistica. Ovvero non ci è un numero crescente di arrivi consono all’offerta che possa rappresentare non solo una (seppur cospicua), integrazione al proprio stipendio, ma una vera opportunità di lavoro annuale per molti siracusani. Ad oggi a Siracusa la media di permanenza per turista in città non supera i 2, massimo 3 giorni.
Quali mezzi mettere in campo? Quali strategie attuare? Come cambiare percorso? Queste sono le domande e le sfide che bisognerebbe mettere su un tavolo e su cui occorre lavorare seriamente, auspicando a un modello che ponga la città di Archimede su livelli internazionali.
Siracusa, città dalla storia millenaria, con la sua bellezza e col suo clima annuale unico al mondo, meriterebbe ben altro.