Indumenti usati: dalla solidarietà al degrado di Siracusa
L’azienda affidataria: “Abbiamo difficoltà, ma è compito nostro liberare gli spazi”
Non bastavano i cumuli di immondizia già in bella mostra, in varie zone della città. Ad “abbellire” Siracusa adesso ci sono anche gli indumenti usati.
Da parecchi giorni, i cassoni disseminati in città e destinati alla raccolta di questi “rifiuti”, sono ormai colmi. La raccolta degli indumenti ivi custoditi o è stata apparentemente interrotta, o non è sufficiente rispetto al livello di conferimento frutto della generosità dei siracusani. Risultato? Cumuli di indumenti circondano i cassoni, sparsi sui marciapiedi e sul ciglio delle strade, donando alla nostra città, tra l’altro nel periodo in cui l’afflusso dei turisti è in vertiginoso aumento, una pessima immagine degna delle peggiori periferie dimenticate.
Questo ennesimo degrado, per dovere di cronaca, affermiamo sia da addebitare anche al fatto che numerosi soggetti bisognosi, si siano cimentati nella pratica di aprire i sacchi adagiati ai piedi dei cassonetti o addirittura di quelli posti al loro interno, per farne razzia del contenuto gradito, abbandonando però a terra il resto degli indumenti. Le conseguenze sono ben visibili a tutti, turisti compresi, come testimoniano le fotografie in basso.
Abbiamo segnalato il degrado proprio all’azienda affidataria, tramite il numero verde dedicato. Con l’occasione abbiamo posto alla stessa le seguenti domande: quale fosse il motivo di tale apparente abbandono degli indumenti e se il recupero degli indumenti non più custoditi all’interno dei cassoni spettasse al Comune o all’azienda.
Ci è stato risposto che l’azienda, a Siracusa come nelle altre città dove svolge lo stesso servizio, sta affrontando non poche difficoltà dovute al cambio stagione, ragion per cui il conferimento ha superato di gran lunga la media programmatica della raccolta da parte dei propri operatori. Alla nostra seconda domanda ci è stato risposto che è compito dell’azienda liberare gli spazi invasi dagli indumenti dispersi al di fuori dei cassoni.
Questa tipologia di raccolta come è noto ebbe inizio nel febbraio di quest’anno, allorquando la città si svegliò invasa da numerosissimi cassoni per la raccolta dei suddetti abiti. Ricorderete anche le polemiche per il messaggio un po’ fuorviante che tali cassoni sembravano trasmettere. Le scritte in essi stampate inducevano il cittadino a ritenere che il Comune di Siracusa controllasse le fasi di un processo che sembrava essere destinato alla solidarietà locale.
Si scoprì poi trattarsi di un servizio affidato dal Comune ad una ditta privata di Andria (Cannone srl), la quale opera nella gestione dei rifiuti e dunque nel campo del recupero di abiti usati da destinare, tramite contratti, a paesi in via di sviluppo o in guerra. Costo dell’affidamento (di 5 anni), a carico della ditta, 3.000 euro l’anno. Per un totale dunque di 15mila euro in entrata nelle casse del Comune di Siracusa. Scopo dell’amministrazione sarebbe l’aumento della percentuale di raccolta differenziata, stimato di 3 punti.
Auspichiamo dunque che il Comune di Siracusa, se non lo ha già fatto, solleciti l’azienda affidataria affinché le suddette aree siano in tempi strettissimi liberate dal degrado. Ricevere solo 3.000 euro l’anno per ritrovarsi uno spettacolo indegno non può certo considerarsi un successo.