Siracusa vince “in trasferta partita giocata in casa”: 0-3 sull’Akragas.

Secondo posto confermato. Riflettori ancora non utilizzati

Il Siracusa ha concesso, proprio nel giorno in cui la deve affrontare, il proprio stadio alla squadra di Agrigento, orfano di quello proprio in quanto non adeguato alle normative vigenti per la disputa di gare di Serie C. Sembra strano anche solo pensare che lo stadio di Siracusa lo sia mentre quello di Agrigento, ben più grande ed organizzato, no: ma la questione è tutta relativa alla mancanza dei riflettori, che ad Agrigento dovrebbero finalmente costruire di qui a poco, mentre a Siracusa esistono. Si esistono, perché più volte dietro annunci suonati in pompa-magna vengono rimessi in funzione. Tuttavia fino ad ora, almeno nel corso di questo campionato, non sono stati utilizzati. Il Siracusa infatti ha giocato le sue partite interne o presunte tali il sabato pomeriggio ed il martedì pomeriggio accontentandosi di incassi molto inferiori a quelli che partite serali garantirebbero, dato che a certi orari lavorativi è impossibile per la maggior parte dei siracusani seguire la propria squadra del cuore.

Il Siracusa si presenta per la prima volta in questo campionato con la terza maglia, quella color amaranto che ricorda la vittoria della Coppa Italia Semiprofessionisti vinta nel 1979, nella finale giocata contro la Biellese. La partita inizia subito con un gol al 2’ minuto frutto di un cross da parte di Liotti che va dritto in porta. Siracusa in vantaggio per 0-1. Il primo tempo vede le due squadre affrontarsi a viso aperto ma le occasioni più nitide sono da parte azzurra.

All’inizio del secondo tempo il Siracusa fallisce un gol davanti la porta grazie al prodigioso intervento del portiere biancazzurro Vono. L’Akragas ci prova ed al 61’ insacca in rete dopo un rimpallo, ma il gol viene annullato giustamente per fuorigioco. La partita rimbalza da un’area all’altra ma all’81’ Scardina controlla il pallone e con un destro raso terra porta gli azzurri sullo 0-2. Al 93’ il Siracusa ruba la palla nell’area avversaria e stavolta Mancino con un gran diagonale sigla un bellissimo gol e va ad esultare fin sotto la “curva” lato nord.

Un risultato che ha penalizzato forse eccessivamente i biancoazzurri dell’Akragas, ma il Siracusa si conferma squadra meritevole dei 13 punti conquistati e del secondo posto in classifica, ancora in condominio con Lecce e Catania.

A Siracusa sono comunque presenti una quarantina di tifosi provenienti da Agrigento, nonostante l’orario assurdo della partita. Si distinguono per un tifo a tratti ma soprattutto per uno striscione con scritto “Gloria a te fratello Aretuseo”, attraverso il quale probabilmente hanno voluto ringraziare la disponibilità e l’ospitalità della società azzurra, oltre evidentemente a lanciare un messaggio di affetto: fra le due tifoserie esiste da diversi anni un rapporto di rispetto ed amicizia. Altri striscioni invece evidenziano la totale disapprovazione degli agrigentini per i politici locali, colpevoli a loro dire di 60 anni d’immobilismo per la situazione relativa alla mancanza di riflettori.

Il pubblico siracusano è stato invece dunque costretto ad assistere nuovamente ad una partita pomeridiana di un giorno lavorativo. Insomma i riflettori li abbiamo, forse solo per fare bella mostra o per consentire ad altri di utilizzare il nostro “stadio”.

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