È proprio così, a Siracusa non ci si annoia. Ti capita di alzare gli occhi e vedere appese penzolanti da un cavo elettrico una numerosa serie di calzature li ben saldate coi lacci (meno pericolose dei piccioni, direte). Puoi girare l’angolo e trovi una poltrona appesa a una ringhiera, utile a godersi la vista in piena comodità. Piove, e un vicolo di Ortigia si trasforma in un rinomato acquascivoli vista mare (gratuito), per turisti in costume.
Ma non è finita. Fra le tante curiosità, ad arricchire la giornata di un cittadino siracusano può esserci qualcosa di altrettanto singolare.
Può anche succedere infatti che uscendo da un supermercato ti capiti di ascoltare inavvertitamente il verso di una pecora. Sei nei pressi del popolare quartiere denominato “Mazzarrona”, dunque nel centro urbano, e dopo una istintiva guardata qua e la, pensi che la cosa sia abbastanza strana e che forse una visita dall’otorino sarebbe opportuna. Poi però arrivi al parcheggio, metti in moto l’auto e guidi per qualche metro…ecco risolto l’arcano.
E allora, non hai il tempo di pensare che “siamo a Siracusa”, che subito vedi queste pecorelle abbandonare la siepe (se così può denominarsi), per transitare sulla carreggiata fino a giungere, con estrema tranquillità, all’interno dell’aiuola della rotonda piena di erbacce, rischiando l’incidente coi veicoli in transito.
Uno direbbe che almeno i cani hanno il guinzaglio. Ma questa è la città dove qualche anno fa, ricorderete tutti, Dumbo passeggiava libero fra Scala Greca e Santa Panagia (a dire il vero insieme al suo istruttore). Che saranno mai 5 pecorelle e due cavallucci.
Che dire, abbiamo uno zoo alla Mazzarrona e non lo sapevamo (?).